[113] Dissonetti

a P. M.


Non prevarranno porte dell’Inferno
su questa mia, se per felice caso
busserete, sbandati pellegrini,
saltimbanchi, ribelli e clandestini,

 

se l’ospite inatteso è il più gradito
ancora a questa soglia, se di nuovo
si apre a rifugio per i malandrini
quest’anima che più non ha confini,

 

antro sommesso, lepido e fraterno,
che un brivido di assenso ha già persuaso,
se aspetto ancora fate e cavalieri

 

e congreghe invadenti senza invito
al mio falò d’attorno e mi commuovo,
se non esaurirò genio e mestieri.

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