I
Mi riscopro vieppiù concittadino
dei miei sogni, concubino al silenzio
che attosca le miei notti col suo assenzio.
Potrò come traviare il mio destino,
distinguere il suo corso dal supino
corteo di turbamenti cui presenzio,
mio malgrado? Neppure se licenzio
l’innocuo idealismo in cui declino
In tutto uno di loro sarò incluso
per sempre in quella reggia, nell’adorno
ambito assurdo, umbratile e confuso
di attese e desideri che ho d’attorno :
snudare non potrò il mio sguardo illuso.