a A.T.
Anche per te ho ceduto al vezzo atavico
della scrittura.
In queste poche sillabe
stralciate da un idioma
oscuro e impronunciabile (per questo
il dialogo si è spento tra di noi?)
incastono un cammeo, quasi regalo
incognito a me stesso, e sensi falsi
che non salvano il dopo (si trascina
in me il prosieguo degli eventi contro
espressa volontà).
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