La solitudine è come una pioggia
contro le sere sale su dal mare;
dai piani i più lontani, i più remoti
arriva al cielo che sempre l’accoglie:
dal cielo cade, poi, sulla città.
Piove quaggiù nell’ora del crepuscolo,
quando al domani volgono le vie,
quando i corpi, che niente hanno trovato,
tristi e delusi, infine, si separano
quando quelli che si odiano fra loro
vanno a dormire nello stesso letto,
segue la solitudine quei flutti…
Traduzioni
Sonetto 18, Shakespeare
Ad un giorno d’estate te confronto,
che tanto sei più amabile e pacato?
Le gemme a maggio scuote brusco il vento
fin troppo breve è il fitto dell’estate;
e la vista del cielo a tratti abbaglia
né il suo cospetto, poi, è sempre d’oro;
ogni beltà declina dal suo bello
per un caso o per corso di natura,
Epigramma, Callimaco
“Ave, o Sole” dicendo Cleòmbroto d’Ambracia
giù dall’alto di un tetto si è buttato.
Della vita contento aveva appena letto
sull’anima lo scritto di Platone.
Les sages d’autrefois …
I saggi d’altri tempi, quanto questi valenti,
credettero ed è un punto ancora non chiarito
di leggere nel cielo felicità e disastri,
che ogni spirito tenga a qualcuno degli astri
(si è parecchio schernita – non pensando che spesso
è ridicolo il riso, se non anche fuorviante
quest’interpretazione del mistero notturno).
Ora, quanti son nati sotto il segno SATURNO,
ombroso fra i pianeti, diletto ai negromanti, Continua a leggere
Carme 72
Un tempo mi dicevi che Catullo
soltanto avessi amato, Lesbia, e Giove
a lui neppure avresti preferito.
Dell’amore volgare di un’amante
io non solo ti ho amata, ma di quello
affettuoso di un padre per i figli.
Ti ho conosciuta, adesso, e, sì, per quanto
più furioso io arda ora mi sei,
dopo tutto, più vile e inconsistente.
— Com’è che è? — mi dici. È che un’offesa
tale mi brucia, mi costringe e io
amo di più, ma voglio bene meno.